Empowerment for Social Change

I progetti europei, presentati dalle organizzazioni richiedenti, vengono sottoposti ad un’attenta e accurata procedura di valutazione. In linea generale è possibile affermare che il progetto è valutato su 3 parametri:

• eccellenza (concetti , obiettivi, work plan, potenziale di innovazione)
• impatto (contributo dell’impatto atteso)
• qualità ed efficienza dell’implementazione (partecipanti e distribuzione delle risorse)

Per avere maggiori opportunità di finanziamento del progetto presentato è necessario prestare attenzione a degli aspetti che possono sembrare banali ma ai quali i valutatori europei prestano particolare attenzione, ovvero:

• rispetto della struttura del formulario
• corretto utilizzo del linguaggio della progettazione
• costruzione del partenariato
• descrizione dettagliata delle modalità di svolgimento delle azioni del progetto
• attenzione al piano di comunicazione e alla disseminazione del progetto

Inoltre, in funzione della tipologia di fondi europei diretti cambiano le modalità di valutazione del progetto ed il punteggio minimo da conseguire per ottenere l’approvazione del finanziamento richiesto.

Come regola generale è però possibile affermare che il singolo parametro (eccellenza, impatto, qualità ed efficienza dell’implementazione) deve raggiungere almeno il punteggio di 3 e la valutazione complessiva deve arrivare a 10, salvo alcuni finanziamenti europei diretti per cui sono fissate soglie minime maggiori.

Si ritiene utile sottolineare che il termine “collocamento OBBLIGATORIO” è stato sostituito con il termine “collocamento MIRATO” per enfatizzare il fatto che il lavoratore deve essere valorizzato in base alle sue competenze e capacità e non più valutato in base ai suoi limiti. L’individuo, già in possesso del verbale della commissione medica, dovrà:

• Rivolgersi al centro per l’impiego territoriale
• Effettuare un colloquio con l’operatore finalizzato a comprendere le potenzialità lavorative.
• Sarà poi redatta la relazione conclusiva da parte della commissione sanitaria integrata che convocherà il lavoratore e indicherà il tipo di percorso lavorativo da intraprendere (senza interventi di supporto, con servizio di mediazione, con l’utilizzo di strumenti tecnici, con percorso formativo propedeutico)

Possono iscriversi al “collocamento mirato”:

• Le persone in età lavorativa in possesso di riduzione della capacità lavorativa (invalidità) superiore al 45%
• Gli invalidi del lavoro, con un grado di invalidità, superiore al 33%
• I ciechi assoluti o le persone con un residuo visivo non superiore a 1/10 a entrambi gli occhi
• I sordomuti
• Percettori di assegno di invalidità civile con una riduzione permanente a meno di 1/3 della capacità lavorativa
• Gli invalidi di guerra, gli invalidi civili di guerra e gli invalidi per servizio con minorazioni ascritte dalla 1° all’8° categoria

Sono soggette a una particolare tutela anche le seguenti categorie:

• Orfani e coniugi superstiti dei lavoratori deceduti per causa di lavoro, guerra o servizio, o per l’aggravarsi dell’invalidità derivante da tali cause;
• Coniugi e figli di grandi invalidi di guerra, di servizio o di lavoro;
• Profughi italiani rimpatriati;
• Familiari delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata

Bisogna ricordare che l’interessato mantiene l’iscrizione nell’elenco della legge 68/99 fintanto che è in stato di disoccupazione o in situazioni lavorative compatibili con il mantenimento dello stato di disoccupazione. La persona disabile iscritta nell’elenco deve presentarsi spontaneamente al centro per l’impiego, almeno una volta all’anno, per riconfermare la propria immediata disponibilità al lavoro.

Negli ultimi due anni, segnati dalla crisi sanitaria, l’economia italiana ha subito un brusco calo ma ha potuto contare sull’appoggio di un’economia troppo spesso dimenticata, ovvero quella del terzo settore.

Il terzo settore e’ spesso considerato come marginale nel nostro paese, ma con il valore di 80 miliardi possiamo affermare che contribuisce al 5% del pil nazionale. Il terzo settore sta pertanto diventando la quarta economia italiana.

Un altro dato interessante viene dall’ultimo censimento ISTAT che he annovera “350.492 istituzioni non profit, (+2,05% rispetto al 2016, +48,99% sul 2001), che impiegano 844.775 dipendenti (+3,9% sul 2016, +72,92% sul 2011). più in dettaglio aumenta il peso delle istituzioni non profit rispetto al complesso del sistema produttivo nazionale (dal 5,8% del 2001 all’8,0% del 2017), ed aumenta il peso anche in termini di numero di dipendenti (dal 4,8% del 2001 al 7,0% del 2017). inoltre, rispetto al 2016, la crescita del numero di istituzioni risulta più sostenuta al sud (+3,1%), rispetto al nord- ovest (+2,4%) e al centro (+2,3%)”.

Oggi 16 febbraio 2022 ho completato finalmente l’iter burocratico e posso dichiarare ufficialmente aperta l’Associazione “Empowerment for social Change Aps”. Un progetto questo che avevo da anni e che fino a poco tempo fa vedevo ancora un po’ sfocato ma che piano piano grazie a voi ed insieme a voi sta prendendo forma. EfSC nasce per una mia naturale propensione verso temi sociali, verso l’importanza di valorizzare ogni singolo individuo andando oltre ogni possibile differenza e dalla volontà di provare a ritrovare il piacere nelle piccole cose. Grazie a questo progetto vorrei provare a dare un filo conduttore a tutte le mie esperienze personali e professionali e provare a lasciare un piccolo segno che sia d’aiuto soprattutto a quelle persone appartenenti categorie minoritarie a rischio di emarginazione sociale e che molto spesso invece hanno un grande potenziale inespresso e tante risorse da valorizzare.

Empowerment for Social Change APS nasce con 4 filoni di azioni principali:

EfSC Azione 1 – Team Building

La nostra Associazione è specializzata nella progettazione e nell’erogazione di corsi di team building aziendali e in corsi di formazione esperienziale, tutti sviluppati secondo format sostenibili e ad alto impatto sociale, in linea con i nostri valori e la nostra storia.

EfSC Azione 2 – Promozione di uno sviluppo sostenibile

Promuoviamo, attraverso l’organizzazione di seminari e percorsi specifici, la transizione verso modelli di sviluppo sostenibili ed inclusivi. Grazie alle numerose esperienze del gruppo possiamo dire che la nostra priorità è la S di ESG ovvero l’aspetto “sociale” dello sviluppo sostenibile.

EfSC Azione 3 – Formazione, orientamento e inserimento lavorativo di Giovani, Neet e categorie protette

L’Associazione ha come obiettivo quello di valorizzare l’individuo ed aiutarlo ad esprimersi al meglio valorizzando quelli che sono i propri punti di forza. Secondo i principi EfSC l’orientamento è molto importante perché permette di compiere delle scelte consapevoli e soprattutto mirate. È l’aiuto offerto affinché la persona diventi consapevole dei suoi interessi e delle sue abilità in modo da sviluppare la capacità di individuare in autonomia le professioni a lei più idonee e le richieste del mondo del lavoro che sono più in linea con il suo profilo. EFSC offre percorsi di orientamento pensati e strutturati per essere fatti in alcuni momenti considerati di “passaggio” della vita di ciascuno di noi

EFsC Azione 4 – Progettazione Europea e Networking

EfSC crede fortemente nell’importanza della rete e del networking per dar vita a progetti importanti e per favorire la diffusione e disseminazione degli stessi. EfSC predilige la partecipazione a progetti europei per portare avanti gli obiettivi perseguiti su temi di interesse generale quali: promozione di uno sviluppo sostenibile ed inclusivo, formazione di giovani e neet, inserimento lavorativo categorie protette e non, salvaguardia dei diritti di bambini e anziani.